Le origini della ceramica faentina partono dal XI secolo.
Il materiale con il quale venivano creati vasi, boccali, ciotole ed anfore era l'argilla, che abbondava nel territorio faentino, in particolare nella zona della chiesa di Quartolo. Successivamente agli inizi del XIV secolo questa terracotta, o "biscotto", per il suo colore rossiccio, venne rivestita di uno smalto bianco e vetroso, chiamato maiolica che valorizzava le decorazioni effettuate a pennello con colori vivaci.
La cottura a gran fuoco (920°) infine permetteva ai colori di diventare brillanti ed eterni. Da allora la maiolica, o ceramica di faenza, ha sempre primeggiato nel mondo, come un marchio di qualità.
E' stato un susseguirsi continuo di stili diversi fra loro, fin verso la fine dell' 800, periodo dopo il quale nacquero le decorazioni a terzo fuoco (700°) rifinite con l'oro che impreziosivano ulteriormente i raffinati decori faentini.